
Elettrico vs Endotermico: la Sfida della Carbon Footprint
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La mobilità elettrica soprattutto se parliamo delle 2 ruote, è universalmente riconosciuta come la soluzione principe al problema dell’inquinamento dell’aria nei centri urbani, dovuto alle emissioni nocive dei motori endotermici (parliamo anche di sostanze accertate scientificamente come cancerogene).
Come purtroppo accade sempre più frequentemente in tempo di social media, ognuno si sente autorizzato ad argomentare su temi di cui non può vantare la benché minima competenza, se non il sentito dire, il chiacchiericcio e la lettura di siti e pagine dedite alle fake news, e così, il tema dell’inquinamento dei motori elettrici e delle batterie, si trova al centro di accese discussioni, soprattutto quando si parla di sostenibilità ambientale.
Uno dei miti più diffusi è che i veicoli elettrici siano più inquinanti di quelli endotermici; ma quanto c'è di vero in questa affermazione?
In questo articolo, attraverso il concetto di carbon footprint, applicata ai dei due tipi di mobilità, sfateremo un mito che non ha nessuna base scientifica.
Cos’è la Carbon Footprint?
La carbon footprint (anche detta impronta di carbonio) rappresenta il totale delle emissioni di CO₂ associate a un prodotto o un’attività, dal momento della sua produzione fino al termine del suo ciclo di vita.
Per auto e scooter, ad esempio, include:
- Produzione dei materiali e assemblaggio.
- Utilizzo quotidiano (combustione o consumo energetico).
- Smaltimento o riciclo dei componenti.
Capire come si calcola questo parametro è essenziale per confrontare endotermico ed elettrico.
Confrontiamo i dati !
Produzione
Nella fase di produzione i veicoli elettrici richiedono una quantità iniziale di energia maggiore rispetto agli endotermici, incidendo principalmente la ricerca dei materiali per la produzione di batterie e la loro trasformazione.
Le batterie a ioni di litio richiedono l’estrazione di minerali preziosi come litio, cobalto e nichel, attraverso processi altamente energivori.
Si stima che la produzione di un’auto elettrica generi il 40/60% di emissioni in più rispetto ad una endotermica. Tuttavia, come vedremo in seguito, questa differenza si riduce, fino a ribaltarsi completamente, durante la fase di utilizzo, dove il motore elettrico si dimostra molto più efficiente.
L’Elettrico Inquina di Più !
Questa affermazione è spesso basata su una visione incompleta del ciclo di vita dei prodotti.
Gli studi dimostrano che, nonostante le emissioni iniziali più alte per la produzione delle batterie, un veicolo elettrico riduce significativamente le emissioni totali dopo alcuni anni di utilizzo e, soprattutto se alimentato con fonti rinnovabili, può arrivare ad avere emissioni quasi nulle.
Questo perché durante il suo utilizzo un motore elettrico:
- non produce alcuna emissione diretta,
- ha un consumo inferiore dei freni (con relativo rilascio di particelle tossiche) in quanto i mezzi elettrici sono spesso dotati di recupero di energia dal freno motore,
-in generale necessita di un livello di manutenzione nettamente inferiore (senza utilizzo di oli, lubrificanti, filtri, ecc)
Auto endotermiche e polveri sottili
Un’auto, uno scooter o una moto endotermica invece emette CO₂, polveri sottili ed altre sostanze altamente nocive, ogni volta che viene utilizzata.
Il particolato emesso dagli scarichi dei mezzi di locomozione è stato collegato a malattie e decessi per malattie cardiache o polmonari.
L'Organizzazione mondiale della sanità ha raccolto prove scientifiche sufficienti per affermare che l'esposizione alle particelle PM (PM2,5 / PM10) risulta particolarmente dannosa per la salute umana, in quanto in grado di penetrare in profondità nel sistema respiratorio e permanere nella zona alveolare (quindi penetrare nel circolo sanguigno e nei tessuti) con l’insorgere di gravi patologie.
Un’auto a benzina produce 2,3 kg di CO2 per litro consumato. mentre l’auto a diesel ne emette circa 2,7Kg/litro. Queste emissioni sono costanti durante il ciclo di vita del veicolo e peggiorano in caso di mancata manutenzione ed usura (si pensi all’olio bruciato, a filtri non sostituiti, ecc)
Ultima obiezione: ma le batterie dove vanno a finire?
La fine vita delle Auto elettriche, soprattutto pensando alle batterie, rappresenta una sfida ambientale per il riciclo.
Sistemi avanzati di riciclo possono ridurre l’impatto ambientale consentendo in primis il riutilizzo delle batterie. Bisogna infatti considerare che a differenza delle batterie tradizionali al piombo, le batterie al litio esauste possono essere riadattate per nuove applicazioni, seppur a capacità residua ridotta.
Anche se non sono più idonee alla propulsione di un veicolo elettrico, vanno benissimo per uso stoccaggio (grossi impianti eolici o fotovoltaici, ecc.)
A fine ciclo, infine, è comunque possibile recuperare nuovamente i materiali preziosi contenuti nelle batterie.
Quanto inquinano gli scooter elettrici, rispetto a quelli termici ?
Se il confronto nel settore automobilistico premia l’elettrico, nel campo motociclistico, questo confronto risulta enormemente più schiacciante, visto che si vanno ad impiegare batterie di capacità molto più ridotta.
In particolare, siamo orgogliosi di comunicare i dati riferiti ai prodotti Askoll, di cui siamo concessionari ufficiali e punto assistenza sin dal 2018
Askoll Eva ha infatti ottenuto la certificazione della Carbon Footprint facendo emergere dei dati davvero sorprendenti.
Sono state calcolate le emissioni di CO2 prodotte da uno scooter elettrico Askoll, partendo dalla sua progettazione, passando per l’acquisizione delle materie prime, la produzione del veicolo e il suo utilizzo (compresa la sostituzione delle batterie e l’usura) fino ad arrivare al suo smaltimento.
Cosa abbiamo scoperto?
L’elettrico, alla fine, inquina davvero più di un endotermico? Ecco i numeri!
Uno scooter endotermico, durante il suo ciclo di vita produce circa 90 g/km di CO2.
Questo numero che si abbassa a 30 g/km di CO2 emessi mediamente da un veicolo elettrico, nel caso di un e-scooter Askoll si riduce addirittura 17 g/km di CO2* prodotto nell’intero ciclo di vita del prodotto.
Un risultato decisamente positivo sia per noi, che ancora una volta dimostriamo con i fatti (e i certificati) che l’elettrico conviene, ma soprattutto è un risultato positivo per l’ambiente.
*i dati indicati sono calcolati sull’ipotesi di un utilizzo per 240mila km.
I Dati Parlano Chiaro
Uno studio dell’International Energy Agency (IEA) mostra che, considerando un ciclo di vita completo, le auto elettriche emettono mediamente tra il 50 e il 70% in meno di CO₂ rispetto a quelle a combustione interna. La percentuale varia considerando la fonte di energia utilizzata per la ricarica. Quindi ipotizzando una diffusione sempre maggiore di fonti energetiche rinnovabili, l’impronta dei veicoli alimentati a batteria porta un evidente vantaggio in termini di impronta di carbonio.
Conclusione
Sebbene la produzione dei veicoli elettrici abbia un impatto iniziale maggiore (tra il 40 e il 60% in più), nel lungo termine essi rappresentano una soluzione nettamente più sostenibile rispetto ai motori endotermici. Per sfatare il mito che l’elettrico inquini di più, è necessario considerare l’intero ciclo di vita del prodotto e non fermarsi a valutazioni parziali. Quindi si può affermare, senza tema di smentita, che l’adozione di veicoli elettrici, e particolarmente di scooter, può notevolmente contribuire a ridurre l’impronta di carbonio, specialmente se l’energia utilizzata nei processi di ricarica proviene da fonti rinnovabili.
FAQ
-
Le auto elettriche sono davvero più ecologiche?
Sì, soprattutto nel lungo termine e con energia rinnovabile. -
Come viene calcolata la carbon footprint di un veicolo?
Si sommano le emissioni dalla produzione allo smaltimento. -
L’energia rinnovabile è sufficiente a sostenere l’elettrico?
Con l’espansione delle rinnovabili, sì. -
Quanto tempo ci vuole per "ripagare" la carbon footprint di un’auto elettrica?
In media, dai 2 ai 5 anni di utilizzo. -
Cosa possiamo fare per ridurre la nostra carbon footprint personale?
Utilizzare mezzi elettrici alimentati da fonti rinnovabili, adottare uno stile di vita sostenibile e favorire il riciclo.